“Dopo il vento ci fu un terremoto. Ma Dio non era nel terremoto...”
Ha scritto giustamente il priore di Bose, Enzo Bianchi su un giornale in questi giorni:
“Davanti alla tragicità di eventi come questo terremoto dovremmo vigilare affinché l’angoscia del restare «senza parole» non sia anestetizzata dal ripetere parole senza senso. Sentire che ai sopravvissuti Dio avrebbe fatto la grazia di non essere travolti dal terremoto, fa intendere che Dio l’avrebbe al contempo rifiutata a chi invece è morto. Chi si è salvato potrebbe allora gridare al miracolo, ma quanti sono rimasti schiacciati dalle macerie, a cominciare da tanti bambini, avrebbero conosciuto solo il volto di un Dio irato. Non è questa la fede cristiana, così come non lo è l’affibbiare implicitamente al Dio di Gesù Cristo il nome di «destino»: retaggio di una mentalità «pagana» che secoli di cristianesimo non hanno mai superato definitivamente”.
QUESTI ANNI DI SANGUE E DOLORE
Cari amici questo editoriale sarà breve perché io non ho più parole. I tempi che stiamo vivendo sono troppo orribili per poterli commentare, non si può concepire una sequela di violenze e disgrazie come quella che ormai da anni sta accadendo.
Era ancora fresco l’orrore dei bambini kamikaze in Turchia e assistevamo sconvolti al dramma vissuto da Aleppo quando qui, a casa nostra, un terremoto distrugge e cancella interi luoghi nel centro Italia. Centinaia di morti e feriti e le stime sono ancora imperfette, si scava, si cerca e alla fine il lugubre conto salirà certamente. Aiuti da ogni dove, volontari, reportage fiume ai telegiornali e soprattutto affannosa quanto inutile ricerca delle responsabilità. A sette anni dalla omonima tragedia dell’Aquila siamo qui a piangere una tragedia forse ancora più grave, una tragedia che sembra non avere mai possibili soluzioni e premonizioni.
12° CONCORSO LETTERARIO REGIONALE
Come ogni anno a maggio ha luogo la premiazione dei primi classificati del Concorso Letterario Regionale per le Scuole Superiori, istituito dall’Associazione Tazzinetta Benefica e come ogni anno il Presidente Teo Gildone apre la Manifestazione con un suo illuminato discorso.
Per prima cosa il Presidente rivolge un caloroso saluto a tutti gli intervenuti e in particolare alla Dottoressa Quartieri, delegata del Sindaco e al Dottor Viola, rappresentante del Consiglio di Zona 3, inoltre ai docenti, ai presidi e alle Istituzioni e, soprattutto, a “loro”, agli studenti, veri protagonisti della cerimonia. Il saluto è rivolto a tutti i ragazzi, anche a quelli non selezionati, ovviamente, non è mancato un incommensurabile grazie ai membri della Commissione giudicante: le professoresse Antonella Volpato Piras, Carla Geninazza e il dottor Paolo Foglia per l’estenuante lavoro di selezione nonché all’Avvocato Vincenzo Russo -Presidente della Commissione -. A questo proposito Teo Gildone richiama ancora una volta l’attenzione al regolamento, molti studenti, infatti, non hanno potuto partecipare per non essersi attenuti alle norme, peraltro enunciate ogni anno molto chiaramente.
E’ TROPPO PRESTO PER PARLARE DEL NATALE?
….FORSE SI, FORSE NO
PURTROPPO, LE ENTRATE SONO SCARSE ED IL NOSTRO CREDO CI IMPONE DI PENSARE, INNANZITUTTO, ALL’ASSISTENZA DEI BISOGNOSI PER CUI, MOLTO PROBABILMENTE, DOVREMO RINUNCIARE ALL’USCITA DEL 4° NUMERO DEL NOSTRO PERIODICO E DARCI DA FARE PER NON FAR MANCARE NULLA AI NOSTRI 938 BISOGNOSI AI QUALI, PUNTUALMENTE, OGNI 20 GIORNI, CONSEGNAMO UN SOSTANZIOSO PACCO DI ALIMENTI DI PRIMA NECESSITA’, OLTRE, OVVIAMENTE, AL VESTIARIO PER FAR FRONTE ALLA STAGIONE INVERNALE E FARMACI DA BANCO.INOLTRE STIAMO GIA’ PENSANDO, COME OGNI ANNO, AL CONVIVIO DI NATALE CON ALMENO UN CENTINAIO DI LORO, DA TENERSI IN UN NOTO RISTORANTE MILANESE ED ALLA DISTRIBUZIONE DEL CONSUETO CESTO DI LECCORNIE INERENTE LA FESTIVITA’.